martedì 17 giugno 2008

1 maggio 1994


è curioso che lettori e amanti spesso coltivino un sogno analogo: quello di un luogo ideale che sia l'impeccabile teatro dove coltivare la loro passione. Baciarsi o leggere voluttuosamente su un morbido lettino da sole, di fronte al mare, all'ombra di una mangrovia senza traccia di estranei tra i piedi; baciarsi o leggere sul Plateau Rosa, accanto al camino scoppiettante, in un rifugio isolato con vista sui ghiacciai; baciarsi o leggere nell'appartamento newyorkese tutto vetri e comfort tecnologico, buona musica, buone vivande, e molto più sotto la città che brulica.
Il piacere tra le righe - Camilla Baresani.

Per raggiungere il mio paradiso bastava una bicicletta, un po' di brezza e un bel cielo che non promettesse pioggia. Dopo circa due chilometri la strada d'asfalto si interrompeva e si schiudeva una stradina di terra battuta.
A sinistra un chiosco, a destra un recinto per cavalli.
Poi la strada si faceva più tortuosa e stretta, mentre ai lati il prato si faceva spazio.
Fino a raggiungere la sponda del fiume.
Un telo da mare per ripararmi dall'umidità dell'erba, un po' di musica per conciliare la concentrazione, qualche gatto curioso che chiedeva prepotentemente coccole.
Ricordo ancora l'ultima volta, il cielo era bello da togliere il fiato, quando tornai a casa, era il primo maggio 1994, Ayrton Senna era morto.
Foto: Memoriale ad Ayrton - Imola

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